Città non Resilienti
A chi piacerebbe vivere la propria vita in solitudine, sentendosi escluso dal resto della società e avendo come unico punto di riferimento la famiglia? A chi piacerebbe vivere ventiquattro ore su ventiquattro in un centro specializzato, lontano dai propri cari e dalla famiglia? A chi soprattutto, nonostante abbia consapevolezza della propria disabilità, piacerebbe essere trattato come “diverso”, non sentendosi adatto a svolgere le mansioni quotidiane come tutti gli altri?
Terra Mia!
Il perdurare della crisi del welfare state in Italia, mina costantemente la stabilità economica familiare e individuale, pertanto, è necessario attivare strategie di intervento di inclusione, mediante la creazione di luoghi di lavoro permanenti, capaci di coniugare singole aspettative future di lavoro con percorsi di formazione professionale, propedeutici alle misure di accompagnamento e di inserimento attivo. “Terra mia!”, idea progetto promossa dall’Associazione “Il Cielo di Sara”...
Idea Lab
Il Cielo di Sara, come fanno in tanti, si chiede: Cosa si potrebbe fare per aiutare i ragazzi affetti da una qualsiasi disabilità? Un quesito complesso questo, al quale non sempre si riesce a dare una risposta immediata.
L’associazione Il Cielo di Sara risponde con Idea Lab applicando la propria esperienza.
Seguiamo, innanzitutto, il principio che i ragazzi disabili possano vivere in armonia con tutte le persone che li circondano, quindi non isolandoli dal sociale facendoli stare in casa tutto il giorno.
CENSIMENTO
I bambini disabili nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è una rinascita affidata all’amore e all’intelligenza degli altri. Ma questa esige anche negli altri un cambiamento integrale nei confronti dell’handicap: un limite fisico o mentale che direttamente o indirettamente, prima o poi, ci coinvolge tutti.
PROGETTI
L’impegno per la perfetta riuscita della realizzazione di tutti i progetti de Il Cielo Di Sara è l’inclusione. A dover cambiare è la percezione della condizione di disabilità, perché troppo spesso manca la consapevolezza del vissuto dell’altro.
LABORATORI
LABORATORI HANNO LO SCOPO DI PROMUOVERE IL MASSIMO SVILUPPO POSSIBILE DELLA PERSONA CON DISABILITÀ, SIA IN TERMINI DI ACQUISIZIONE DI ABILITÀ CHE DI CAPACITÀ AFFETTIVO RELAZIONALI. IMMAGINIAMOCI UN LABORATORIO PER IMPARARE A RACCONTARSI, E PER IMPARARE A RELAZIONARSI.